Arnaldur Indriðason non dice MAI se Marion Briem è un uomo o una donna e la lingua islandese gli consente facilmente di mantenere tale ambiguità. Più volte intervistato sull'argomento, l'autore sostiene di voler lasciare che i lettori se lo/la figurino come preferiscono.
Tradurlo al femminile è stata una decisione presa in gioventù, risalente al primo libro e a una decina di anni fa, quando ignoravo che le cose si sarebbero evolute in questo modo.
Trasformarlo al maschile in quest'ultimo libro, nonostante le iterate raccomandazioni, e tutti gli sforzi fatti per non definirlo nemmeno in italiano, è stata una decisione della redazione, dalla quale mi dissocio completamente.
Addio, caro Arnaldur. Ti lascio perché non voglio più lavorare così.
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