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  • Immagine del redattoreSilvia Cosimini

Laxdæla saga, Iperborea, Milano 2015

Eccola qua, una saga! Niente mi regala felicità più grande di una traduzione dall'islandese antico. "Tradurre una saga antica significa tendere un filo da un ciglio all’altro di un baratro profondo almeno tremila chilometri e otto secoli e avanzarvi sopra a piccoli passi, come un funambolo, mantenendosi in equilibrio tra il rispetto dovuto a un testo del genere e l’aspirazione alla fruibilità da parte dei lettori contemporanei. È purtroppo inevitabile che qualcosa cada nel vuoto, nei fortunati casi in cui l’intera operazione non si risolva in un suicidio." [dalla mia postfazione]

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